In gita...all'outlet?!?
Stamattina mi sono imbattuta in un articolo de "Il Sole 24 ore" molto divertente ma purtroppo anche molto veritiero: titolo Trionfano i buoni viaggi di pessimo gusto, atlante semiserio delle mete imperdibili (per gli amanti del kitsch), autore Diego Marani.
Il pezzo denuncia con ironia le aberrazioni del turismo squallido, tra le quali spetta un posto d'onore al turismo cosiddetto commerciale; ovvero il viaggio costruito intorno alla visita ad...un outlet.
Cito le parole esatte dell'autore perchè meritano: "Macchè hotel vista mare! Vista spaccio aziendale, con tunnel sotterraneo per non mettere neanche un piede fuori dall'aria condizionata e passare dal fast food al discount coi carrelli spiegati. (...) Saremo pronti a sfondare vetrine con la testa per qualche pezzo difettato di marca celebre. Il turismo estremo non sarà più il trekking sull'Himalaya ma i saldi a Trezzano sul Naviglio".
Tra una risata e l'altra, c'è di che riflettere. Spero che la crisi economica ci induca perlomeno a scoprire un turismo consapevole, con uno scopo diverso dal consumismo fine a se stesso.
Con la nostra invidiabile ed invidiata ricchezza storica, naturalistica, eno-gastronomica non finiremo ad organizzare gite agli outlet, vero?!
Vero?!
martedì 17 febbraio 2009
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8 commenti:
E' facile che prima o poi le agenzie di viaggi organizzino gite turistiche nei vari outlet. Oramai nel fine settimana la gente alle gite fuori porta, alle passeggiate, alle mostre, fiere, sagre, al tempo dedicato agli affetti, preferisce andare per centri commerciali. Ci è capitato di trovare il centro storico di Bologna deserto, ti viene da chiederti "Ma dove saranno tutti?", semplice, a prendere d'assalto i centri commerciali e gli outlet. Lì i parcheggi sono gremiti all'inverosimile. Ormai non sono più le piazze il fulcro della passeggiata, del ritrovarsi, del darsi appuntamento. Per questo basta andare in un qualunque centro commerciale e sei sicuro che incontri il mondo. Hai ragione, è un po' triste, poi ci si chiede perchè i centri storici delle città stanno morendo, perchè avanza il degrado. La colpa è anche degli outlet!
Nel prossimo post dedicheremo spazio alla nostra gita a Soave, queste poche righe volevano essere solo un accenno! Macchè piccolo regalo, tu ci hai donato emozioni vere, ci hai aperto una porta su cose preziose, quelle della vostra Cantina!
Un abbraccio da Sabrina&Luca
Cara collega, come Ti capisco.
Riflettendo sulla crisi economica e sulla globalizzazione penso: l'unica cosa che non potranno mai copiarci o produrre sotto costo sono il nostro patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico.
Abbiamo una grande ricchezza ed una grande risorsa, ed anzichè valorizzare questi doni del Signore facciamo la fila per andare all' Outlet.
E' proprio vero il detto: chi è causa del suo mal, pianga se stesso!
Per carità, sono stato solo una volta in un grande outlet perché mi ci hanno costretto... Mai più ;-)
@Luca and Sabrina: grazie miei cari!!
@Val Tidone: benevenuti!
@Yari: eh eh eh!
C'è sempre bisogno di centri d'aggregazione. Le piazze non lo sono più, gli outlet e i centri commerciali hanno saputo diventarlo. I brand industriali fanno sistema: hanno capito che mettersi insieme è fondamentale. Il mondo del vino e dell'agroalimentare di qualità non ha capito, e si è chiuso in politiche promozionali di campanile o in snobistici velleitarismi. Altro che crisi economica...
Mi associo a quanto detto da Peretti.Mi scuso per aver averti fatto quella provocazione sul Sengialta con il mio amico giornalista.Io amo il Soave, quel Lunalonga aveva un'ottima struttura davvero.Ritengo che l'acciaio e l'abbinam,ento a legni poco tannici sia l'ideale.Ma questa è la mia opinione, come sai tutto è soggettivo.Grazie per la tua gentilezza.Scusami se nn ti ho salutato dopo ma ero con gente purtoppo.Son curioso per lo spumate 2005.Scherzavo per i 3 ettari, la Maria Grazia mi conosce tranquilla. Grazie ancora a presto!
Tranquillo, le provocazioni sono il mio pane quotidiano!
A presto.
L'unico outlet che io abbia mai visitato è il foxtown. Ci ho messo piede rientrando da Lugano, dove ero andata a vedere una mostra di Modigliani (se non ricordo male, saranno passati 10 anni almeno) e da dove abbiamo tagliato la corda perché ha iniziato a diluviare. Ecco, il motivo per cui ci siamo fermati all'outlet è stato per comprare un ombrello!
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