Alla scoperta dei formaggi poco conosciuti...
II tappa: la caciotta di grotta di Montegalda
Dopo avervi parlato tempo fa di un particolare erborinato, il Verde dei Berici, sono incappata in un altro grande formaggio prodotto in quella zona.
Il mio colesterolo, che ormai ha il dono della parola, ringrazia. ;-)
Si tratta di un caprino cui viene aggiunto il pennicillum roquefortis, in modo che si formino le caratteristiche muffe verdi che gli donano un particolarissimo sapore (piccante e leggermente acidulo, molto piacevole davvero).
Il nome deriva dalla modalità di stagionatura; viene infatti fatto maturare per 60 giorni nelle grotte presenti appunto sui Monti Berici (in Veneto).
Provato, ovviamente, con il nostro Recioto di Soave (abbiamo rispolverato per l'occasione l'annata 2000) e, per non fare troppo i campanilisti, con un ottimo Montepulciano d'Abruzzo.
Però, secondo me, l'abbinamento con un bel vino dolce (non per forza il Recioto, beninteso), che sia corposo ma non stucchevole, resta sempre imbattibile.
foto dei M. Berici fonte www.itinerariveneti.it
venerdì 9 marzo 2007
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6 commenti:
Interessante il discorso del caprino erborinato... sinceramente non ne ho mai assaggiato uno... però alcune settimane fa ero dalle parti di roccaverano ed ho assaggiato la loro robiola: l'ho abbinata al moscato passito di Scaglione, il famoso "Forteto della Luja" della DOC Loazzolo, davvero interessante...
Una nota: abbinamento formaggio e passito... hai mai pensato di affinare, che so, un bel Monte veronese nelle vinacce del tuo Recioto?
Io produco una Malvasia passita e da un paio d'anni affino nelle sue vinacce alcuni formaggi che realizza un giovane produttore della mia zona... risultato? qualcosa di davvero notevole, se vuoi ti do alcune dritte... ;-)
Mirco, i formaggi maturati nelle vinacce della tua Malvasia devono essere speciali: dovrai assolutamente farmeli assaggiare!
Avevo pensato anch'io ad affinare un Monte Veronese nelle vinacce di Recioto però mi hanno detto che sono troppo secche ed asciutte, in quanto prolunghiamo l'appassimento anche fino ad aprile. A te risulta che debbano essere particolarmente umide?
Come già dicevo su Aristide, voglio davvero farti un enorme in bocca al lupo per il tuo blog! Ora che siamo colleghi ;-) spero che in futuro nascano delle belle collaborazioni.
@Mirco: dimenticavo, ti metto subito tra le letture preferite!
Val, ho notato una novità: una piccola frasetta sotto il titolo...piccola ma non meno significativa visto che si tratta di una sorta di coming out!! Era ora! ;-) Susi
Ciao!
Me lo auguro!
Allora, le forme le abbiamo già praticamente vendute tutte... ne abbiamo rimasta una per un locale di Ferrara nel quale, come da rituale, la portiamo per un assaggio con il proprietario che è abbastanza esperto come assaggiatore... capiti mai da queste parti? Se potesse interessarti ti aspettiamo per quella serata...
Parte tecnica:
Avete ancora dell'uva in appassimento??? fantastico, allora si potrebbero fare delle prove...
Con la tecnica di affinamento che utilizziamo noi non occorrono vinacce particolarmente umide, poi a questo problema si rimedia con un trucchetto che ti dirò, ma che non ti svelo da queste parti, sai perchè?
Quando sono venuto a Soave Versus in settembre, ho cercato di carpire qualche segreto al rappresentante del consorzio del Monte, ma è stato molto restio; sai, son segreti professionali... ;-)
Non ci sono delle spie da queste parti, vero? eh eh
Ad ogni modo per ogni info sono a disposizione, anzi se di vinacce ne hai parliamone...
ciao ciao
M.
@Mirco: grazie per i preziosissimi consigli! Spero davvero di poterti presto venire a trovare in quel di Ferrara...
@Susi: hai ragione, effettivamente era ora...ma volevo essere ben sicura che la decisione di dare vita a questo blog fosse qualcosa di più di un momento di follia.
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